Le tartarughe marine diventano spie oceaniche nelle Canarie

2/7/2024
Curiosità

Un progetto della LPF svela la vita segreta delle tartarughe. Sotto il nome di Tartarughe Oceanografe, la Loro Parque Fundación e l’ULPGC stanno sviluppando un progetto che fornirà importanti dati sulla vita sottomarina di questa specie.  

La LPF, che collabora con i centri di soccorso delle Canarie in questo progetto, trasforma le tartarughe che sono state salvate, riabilitate e curate in tutte le isole, in oceanografe di prima linea. Javier Almunia, direttore della Loro Parque Fundación e dottore in scienze del mare, spiega: “Il primo passo è stata l’acquisizione dei marcatori che vengono posti sulle tartarughe. I dispositivi, connessi via satellite, raccolgono e inviano i dati in tempo reale, fornendo informazioni sugli spostamenti e sulla localizzazione degli animali. Questo permette di conoscere le rotte delle tartarughe, le loro zone di riposo e alimentazione e i loro schemi di movimento”. L’obiettivo di questo progetto è determinare zone di habitat critiche per le tartarughe mediante la ricostruzione dei loro movimenti.

Il progetto ha permesso la creazione di una banca di registri di specie marine carismatiche delle Canarie e della Macaronesia, soprattutto della tartaruga verde, mediante l’uso di sistemi di registrazione dei dati con apparecchi fissati temporaneamente agli animali. A tal fine, sono stati raccolti dati che permettono di analizzare le loro interazioni, l’uso dell’habitat e altri comportamenti delle tartarughe.

La Loro Parque Fundación, oltre a sostenere le spese dei dispositivi, si fa carico del mantenimento della trasmissione dati via satellite per poter seguire in tempo reale dove si trova ogni esemplare e come si è mosso. Questo controllo viene effettuato in modo tale che gli animali non subiscano alcun impedimento o disturbo. Loro Parque mette a disposizione del progetto l’esperienza dei suoi veterinari, i quali si assicurano che l’intero processo venga effettuato in modo sicuro e corretto.

I dati raccolti si trasformano in vere e proprie mappe attraverso il lavoro di Borja Aguiar, docente e ricercatore dell’ULPGC nell’area della Fisica Applicata, associato al gruppo di ricerca OFyGA nell’ambito dell’istituto universitario ECOAQUA. L’esperto analizza l’importanza di questi dati, oltre alla conoscenza dell’ecologia degli esemplari protagonisti: “I dispositivi sono in grado di misurare la temperatura e la pressione dell’acqua fornendo dati ogni 10 minuti: una capacità che permette agli scienziati di analizzare vortici, correnti forti, sbalzi di temperatura in mare aperto e fronti di risalita”.

Sebbene l’analisi attraverso i dispositivi che le tartarughe portano sul loro carapace sia limitata, può migliorare notevolmente le osservazioni satellitari negli oceani che non riescono a catturare la variabilità dello strato superiore perché le misurazioni non sono costanti e frequenti. Il gruppo delle tartarughe marine è rappresentato nelle isole Canarie da 6 specie. La presenza della tartaruga comune, verde e liuto è ben documentata, ma non si può dire lo stesso della tartaruga embricata, della tartaruga di Kemp e della tartaruga olivacea, di presenza occasionale o molto rara.

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