Tenerife: la “Playa de Las Teresitas” mai vista cosí

3/3/2024
Storia e Cultura

Per certo, è sconosciuta ai più questa sua immagine d’antan. Quella che è considerata la prima e unica spiaggia artificiale di Santa Cruz, fu aperta al pubblico il 15 giugno 1973, ma com’era prima? C’erano tre spiagge separate dai nomi diversi. La prima, molto vicina a San Andres, era quella chiamata “Tras la arena”, dove oggi ci sono tracce di sabbia nera.

La seconda,  situata nel mezzo, era quella de “Los Moros” battezzata così per un insediamento di marocchini nati nella zona. Ed è esattamente qui che si trovava una palazzina di proprietà della principessa Diana d’Orleans (figlia dei Conti di Parigi ) e del Duca Karl de Württenberg. L’ultima spiaggia,  era situata nel ” Barranco de las Teresas”, eccone la derivazione dell’attuale nome. Da immagini della spiaggia datate anni ’60 si possono notare rocce, sabbia nera e l’assenza di frangiflutti, particolare che rendeva assai pericolosa questa parte di costa. L’acqua del mare colpiva con forza sulle pietre, causando spesso perdite di vite umane, La forza del mare e del vento  sono infatti una caratteristica di questa spiaggia. Riqualificare la nuova spiaggia e coprire quasi un chilometro e mezzo di lunghezza con sabbia vulcanica era troppo costoso, vista la scarsità della stessa. Il Comune richiese allora un credito di cinquanta milioni di Pesetas (più di 300.000 Euro) per acquistare  sabbia utile a coprire il terreno originale.

Le prime opere iniziarono nel 1968: si costruirono due moli laterali, una scogliera e un gradino scavato nel mare,  che sarebbe stato utile per preservare la spiaggia, i.e. tra ventidue metri (con bassa marea) ed i sessanta metri (con alta marea). Normalmente,  con bassa marea, si trova ad un metro e mezzo dalla superficie e scende fino a quattro metri. Da questo punto discende lentamente  fino ad arrivare all’inizio dei frangiflutti. Nel corso dei primi sei mesi del  1973 si sostituirono le pietre con cinque milioni di sacchi di sabbia dorata.

Duecentosettantamila tonnellate importate direttamente dal Sahara a bordo della nave”Gopegui”. Il 15 giugno 1973, come detto, la spiaggia fu aperta al pubblico. “Vox populi”: inizialmente le persone erano intimorite nel calpestare la sabbia. Il motivo?  La provenienza dal deserto, avrebbe tratto  scorpioni, cavallette, formiche rosse mescolati nella sabbia.

Nel 1968, a venticinque anni dall’inaugurazione, furono nuovamente importata dal Sahara duemila ottocento tonnellate per reintegrarne la perdita. Incoronata da montagne verdi e da una rigogliosa vegetazione, malgrado i setti chilometri dalla capitale, la spiaggia de Las Teresitas continua ad essere uno dei luoghi preferiti sia da isolani che da turisti per le sue acque cristalline e tranquille, per la sua sabbia dorata che brilla sotto il sole. Se non si è amanti del sole, l’ombra delle palme accoglie i più pigri per momenti rilassanti.

Paola Nicelli

Foto: Ayuntamiento de Santa Cruz de Tenerife

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